sabato 9 febbraio 2008

Notte di paura

Quella notte in casa eravamo davvero in tanti.
Ai soliti noi quattro, mio padre, mia madre io e mio fratello
si erano aggiunti mia nonna, una cugina e il mio ragazzo, tutti e tre ospiti da noi.
Ci siamo sistemati così: i miei nella loro camera, io ed il mio ragazzo in salotto, mio fratello, mia cugina e mia nonna in cameretta.
Era stata una bellissima serata, avevamo presentato mia cugina ai nostri amici, mio fratello era uscito con la ragazza ed i miei erano rimasti in casa tranquilli e contenti con la nonna.
Quindi, un giorno come tanti altri, nulla che ci avesse turbati eppure, alle tre di notte mi sveglio di soprassalto, una paura strana mi invade, mi infilo sotto le coperte, inizio a sudare. Dopo un pò sento il mio ragazzo alzarsi, anche lui si sentiva strano, apre la porta per fare entrare aria si sentiva soffocare.
Sentiamo un leggero vociare nella stanzetta, qualcuno di là si alza per andare a bere, dopo qualche minuto siamo di nuovo tutti nei letti.
Io non riuscivo proprio ad addormentarmi, e l'impressione che avevo è che ci fosse qualcuno nella stanza, ero sicura ci fosse una persona morta.
Ricordo che avevo la certezza che quel morto avesse bisogno di qualcosa per poter passare, per poter uscire dalla stanza o forse era lì proprio perchè aveva bisogno di dire qualcosa. Ho iniziato a pregare, poichè non sono credente, mi è venuta in mente l'unica preghiera che ancora ricordavo il Padre Nostro, sapevo che dovevo farlo.
L'ho ripetuta per un paio d'ore poi finalmente mi sono addormentata.
Il mattino successivo ci stavamo raccontando delle strane sensazioni che tutti avevamo provato e che ci avevano tenuti svegli, quando all'improvviso entra mio padre che era uscito molto presto, e ci annuncia che un vicino di casa durante la notte si era lanciato dal balcone, 5° piano e che lo avevano scoperto solo dopo alcune ore.

venerdì 1 febbraio 2008

I bambini sanno vedere oltre

Racconto di un'amica in data 30/01/08.
Quindici anni fa, mio padre morì per un terribile cancro al pancreas. Io gli sono stata molto vicina e l'ho seguito fino alla fine, cercando di confortarlo e di aiutarlo nei migliori dei modi, poi è andato via e la mia vita è proseguita nel suo cammino.
Dopo qualche anno mi è nata una bambina, sana, felice e serena.
Fin da piccola ha giocato tranquillamente nella sua stanzetta, da sola se così si può dire. Già perchè in realtà la sentivo parlare, ridere e quando le chiedevo con chi stesse chiaccherando lei mi rispondeva, con il "nonno". E' vero che lo aveva visto in foto, ma riusciva a descrivermelo con molta precisione. Aveva meno di due anni quando ha iniziato a giocare con lui. Inizialmente la cosa mi ha diciamo un pò turbata, ma con il tempo mi sono rassicurata anzi, mi sentivo serena quando in cucina, indaffarata, la sentivo sghignazzare e dire: nonno basta con il solletico. Sapevo che era ben protetta.
A cinque anni invece, eravamo in una casetta al mare, ad un certo punto mi fa: mamma guarda quella signora li, vicino al frigorifero, ovviamente io non vedevo nulla, ho fatto finta di niente e così dopo un pò non me ne ha più parlato.
Durante l'inverno una sera mi trovavo con un'amica a rispulciare vecchie foto, di qualche anno prima, mia figlia mi viene vicina e mostrandomi una delle foto mi ricorda che la signora che aveva visto al mare era propria quella nella foto.
Io e la mia amica ci siamo zittite, la ragazza nella foto era una nostra carissima amica morta sei anni prima.
Adesso che la bimba è cresciuta non gioca più con nessuno ed io comunque non le chiedo niente, anche perchè non so se ricorda oppure ha rimosso tutto.